L'episodio della disavventura mediatica sugli omosessuali di Guido Barilla, erede dell'impero della pasta italiana, marchio famoso in tutto il mondo, che è stato costretto a chiedere scusa agli omosessuali per aver parlato di famiglia normale come quella formata da un uomo, una donna e dei figli, mi spinge a fare qualche riflessione a voce bassa, finché sarà consentito farlo.
Riflessione numero 1
Riflessione numero 2
Riflessione numero 3
Riflessione numero 4
Riflessione numero 5
Riflessione numero 6
Riflessione numero 7
Si sta cercando di far passare la coppia omosessuale come una famiglia come tutte le altre. No!
Questo no. Non è come tutte le altre perchè non nasce naturalmente, non può svilupparsi naturalmente e non è "normale". Grazie a Dio le coppie normali sono altre. Queste sono coppie "diverse". Nessuno dubita che si tratti di coppie e nessuno glielo vuole impedire (anche se si sconsigliare), ma sono diverse. La normalità è un uomo e una donna (o una donna e un uomo).
L'adozione, poi, è del tutto aberrante. Vogliamo farci male da soli? Vogliamo provare a chiedere alla gente comune che ne pensa, oppure devono essere le cosiddette élite intellettuali a stabilire cosa è opportuno e non è opportuno fare della famiglia?
Chi la pensa diversamente merita rispetto? Certo, ci mancherebbe altro! Tuttavia per me è un infante che si balocca con l'idea di poter pensare quello che vuole, adescato dalle deformazioni dell'idealismo, ma la verità, come adeguamento di ciò che si pensa alla realtà, è un'altra cosa.
Per il momento mi fermo, ma "faciteme sta quieto...".
Riflessione numero 1
Una persona normale non può fare un'affermazione normale sugli omosessuali senza essere minacciata (e perseguitata) dalla loro potente lobby
Riflessione numero 2
A quanto pare questa lobby è davvero potente
Riflessione numero 3
Se la lobby si mette di traverso l'imperatore della pasta è costretto a rimangiarsi quello che ha detto, anche se lo ha detto in maniera del tutto pacata e corretta e non solo: sarà anche costretto a prostrarsi e a chiedere scusa
Riflessione numero 4
Gli omosessuali meritano tutto il rispetto e la considerazione di ogni altra persona umana, ma non possono e non devono prevaricare, altrimenti corrono il rischio di essere emarginati o odiati peggio di come lo sono già (ed in effetti mi sembra che gli episodi di violenza agli omosessuali, esecrabili, siano in aumento)
Riflessione numero 5
Dato che è dimostrato che in molti casi la tendenza omosessuale non dipende dalla natura, ma da una scelta personale talvolta anche condizionata da una patologia, farei una distinzione fra i casi di malattia e tutti gli altri: i primi vanno curati, tutti gli omosessuali in ogni caso vanno integrati, ma con rispetto reciproco (etero verso omo, omo verso etero, la terminologia solo sessuale suona sgradevole, ma non è colpa mia, ce l'hanno imposta gli omo)
Riflessione numero 6
Si vuole equiparare la tendenza sessuale alla religione o alle convinzioni politiche. Ora, data la premessa precedente, se esiste una verità, ciò è del tutto assurdo, perché la verità non è elettiva, non si stabilisce per alzata di mano, ma è nelle cose (vedi il blog ragionareconlapropriatesta.blogspot.it) e nessuno può e deve essere discriminato: né l'omosessuale né me, se mi fanno impressione gli omosessuali. Ciascuno al suo posto, io non li discrimino, posso cercare di tenerlo per me, ma mi fanno impressione punto. E non mi sta bene che si sbaciucchino per strada e se succede di fronte a me e glielo dico, voglio essere rispettato nel mio senso del pudore e della decenza.
Riflessione numero 7
Si sta cercando di far passare la coppia omosessuale come una famiglia come tutte le altre. No!
Questo no. Non è come tutte le altre perchè non nasce naturalmente, non può svilupparsi naturalmente e non è "normale". Grazie a Dio le coppie normali sono altre. Queste sono coppie "diverse". Nessuno dubita che si tratti di coppie e nessuno glielo vuole impedire (anche se si sconsigliare), ma sono diverse. La normalità è un uomo e una donna (o una donna e un uomo).
L'adozione, poi, è del tutto aberrante. Vogliamo farci male da soli? Vogliamo provare a chiedere alla gente comune che ne pensa, oppure devono essere le cosiddette élite intellettuali a stabilire cosa è opportuno e non è opportuno fare della famiglia?
Chi la pensa diversamente merita rispetto? Certo, ci mancherebbe altro! Tuttavia per me è un infante che si balocca con l'idea di poter pensare quello che vuole, adescato dalle deformazioni dell'idealismo, ma la verità, come adeguamento di ciò che si pensa alla realtà, è un'altra cosa.
Per il momento mi fermo, ma "faciteme sta quieto...".
Nessun commento:
Posta un commento